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Valdo Vinay

Valdo Vinay (La Spezia, 10 agosto 1906 - Roma, 25 novembre 1990) è stato un teologo e scrittore italiano. Di padre valdese e madre battista, crebbe a Trieste. Avvertì nel 1926 una vocazione pastorale per la quale abbandonò gli studi di ingegneria. Nei primi anni Trenta appartenne a Bonn al ristretto circolo di allievi di Karl Barth, di cui sempre si considerò discepolo. Tornato in Italia s’impegnò nel gruppo di giovani valdesi propugnatori di un cristianesimo radicalmente evangelico e di una resistenza spirituale al fascismo, attorno alla rivista “Gioventù Cristiana”. Dal 1932 al 1940 fu pastore a Fiume e Abbazia di comunità evangeliche italiane e tedesche, che alla fine della seconda guerra mondiale scomparvero col passaggio della Venezia Giulia italiana alla Jugoslavia. Scrisse Vinay in quei drammatici frangenti che il problema delle genti di frontiera “né oggi né ieri è risolto dalla politica e dalla guerra, perché è un problema spirituale… Gli uomini politici non lo risolveranno mai, perché è già risolto in Cristo”. Pastore, predicatore, evangelizzatore, studioso, teologo, storico, ecumenista: nei diversi ruoli espletati, in cui sempre s’impegnava strenuamente e con perfezionistica serietà, Vinay è stato un testimone non secondario della storia religiosa del Novecento italiano ed europeo.